Giovedì 19 Dicembre 2024
SANDRO NERI
Economia

Manovra, il ministro Urso: “È giusto tassare gli extraprofitti. Ora cautela sui conti”

"Cina in crisi, guerre, recessione in Germania: una tempesta perfetta. Ma l’Italia resta più attrattiva del passato e il Pil crescerà come previsto In finanziaria otto miliardi per sostenere la transizione delle imprese"

Cernobbio (Como), 3 settembre 2023 – L’Italia è diventata più attrattiva rispetto all’anno scorso, sentenziano i risultati del Global Attractiveness Index 2023. La ricerca, cioè, presentata ieri all’ultima delle tre giornate del Forum sull’economia organizzato da The European House -Ambrosetti a Cernobbio. Un risultato, sottolinea Adolfo Urso, uno dei ministri ieri protagonisti del workshop di Villa d’Este, che fa il paio con quello del televoto riservato alla platea di Cernobbio che, nelle stesse ore, "promuove a pieni voti" il governo di Giorgia Meloni. "Se pensiamo – osserva Urso – a quello che si mormorava qui esattamente un anno fa, quando si preconizzavano sciagure con l’avvento del centrodestra a Palazzo Chigi, direi che la situazione si è letteralmente capovolta".

Ministro Urso, il Forum di Villa d’Este si è in realtà aperto sulle preoccupazioni per la frenata del Pil italiano. Un problema in più per la manovra a cui state lavorando?

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, 66 anni, a Cernobbio (Imagoeconomica)
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, 66 anni, a Cernobbio (Imagoeconomica)

"Siamo in linea con le previsioni del ministro Giancarlo Giorgetti e, più in generale, con quella che sembra essere la crescita del Pil italiano di qui alla fine dell’anno. Ci sono fattori che fanno ben sperare. L’Italia è più attrattiva del passato, è cresciuta di tre posizioni rispetto al 2022. E questo è solo uno dei dati da tenere presenti".

Gli altri, invece?

"Lo Spread, che un anno fa era a quota 2,53 e lasciava presagire chissà quali crolli, in realtà è calato. Per la precisione, di 90 punti: a quota 1,64. E poi c’è la Borsa. Piazza Affari è cresciuta del 21 per cento. Un record. E comunque una performance migliore delle borse di Parigi, Londra e Francoforte".

Giorgetti, qui a Cernobbio, ha detto che «il governo pensa di mantenere le previsioni che ha fatto in sede di Def per quanto riguarda la crescita di quest’anno dell’1 per cento». Ma ha aggiunto che ci sono variabili esterne che nel frattempo sono mutate.

"Siamo al centro di una tempesta dalle dimensioni internazionali. La crisi della Cina, la guerra in Ucraina, i golpe in Africa, la recessione in Germania – che è uno dei nostri maggiori partner – e poi l’inflazione sono elementi che incidono. Ma in questo contesto così complesso l’Italia va meglio degli altri Paesi europei. E sono contento che gli imprenditori riuniti qui a Villa d’Este abbiano riconosciuto il valore dell’operato del governo Meloni".

La platea di Cernobbio è però anche divisa. Sulla tassa degli extraprofitti delle banche c’è chi ha votato contro la scelta dell’esecutivo.

"La tassa è una misura straordinaria, per altro adottata anche in Spagna, da una maggioranza di colore politico diverso. E che ricalca un altro intervento deciso dal governo di Mario Draghi per far fronte alla crisi energetica. Anzi, in quel caso la misura era anche più pesante. Inoltre un premio Nobel per l’Economia, Joseph Sitglitz, ospite di questo workshop, l’ha giudicata positivamente".

Quindi una misura giusta?

"La Bce ha alzato i tassi d’interesse, le banche italiane hanno fatto lo stesso rincarando i mutui di famiglie e imprese. Quindi hanno incrementato gli introiti. Ma il risparmio italiano non è stato remunerato di conseguenza. C’’è qualcosa che non funziona".

Anche il Superbonus. La premier Giorgia Meloni l’ha definito un caso emblematico.

"Il superbonus preoccupa il nostro governo sin dall’inizio, perché è una misura che ha provocato diverse occasioni di truffa: si parla di un ammontare di 12 miliardi di euro allo Stato e un carico sulle finanze pubbliche davvero pesante, che stiamo affrontando con piena responsabilità".

Sulla legge di Bilancio lei ha detto: «Seguiamo la linea di grande responsabilità e cautela». Intanto annuncia una misura su Npl per sostenere le piccole aziende indebitate.

"Non facciamo mai misure azzardate. E i mercati ci sostengono con la fiducia per gli interventi a favore delle imprese".

La manovra ne farà?

"Dei 16 miliardi di euro ricollocati, più di 8 sono destinati al mio dicastero. Di questi, 4 miliardi serviranno a finanziare il Piano Transizione 5.0, altri 4 a sostenere le filiere strategiche in trasformazione con la concessione di incentivi alle imprese nella transizione green e digitale".